Risultati di verifiche finali

Test somministrati nel livello primario negli ultimi anni e relativi risultati

 

             

            Per ciò che riguarda le verifiche fatte eseguire nei primi livelli di apprendimento, inserisco alcuni esercizi assegnati negli anni scorsi. Iniziamo intanto con una filastrocca sulla Befana.

            L’esercizio, tratto dai materiali IARD 1 si è prestato bene agli scopi didattici che mi ero prefissati. Innanzi tutto ho proposto la nota filastrocca per parlare agli alunni, nati e cresciuti qui, delle nostre tradizioni italiane. E trattandosi di un personaggio che distribuisce regali, sono anche riuscito ad ottenere un po’ più di attenzione del solito da parte degli scolari di terza classe, divisi tra il 2. e il 3. gruppo (cfr.: pagina sulla conformazione dei corsi). 

 

 

 

COMPLETAMENTO DI UN TESTO

 

 

                                                           LA BEFANA

 

 Scegli le parole giuste nel sacco della Befana e completa la poesia!                                       

                           

 Disegna la Befana!  

 

 

 

 

 

 

 

 

                Altri obiettivi: ripasso dei poligrammi, delle doppie, dell’uso degli articoli, delle preposizioni e il miglioramento dell’ortografia. Ho svolto la verifica nel modo seguente: dopo una breve presentazione del personaggio, ho distribuito agli scolari un foglio simile al documento riprodotto sopra e li ho invitati a riempire singolarmente gli spazi vuoti a matita, inserendo però le parole mezzo cm al di sopra dei puntini. 

            Nella fase seguente abbiamo effettuato la lettura del brano in comune, aggiungendo anche le parole mancanti ed inserendole via via a penna al posto dei puntini, e senza cancellare le parole già scritte a matita un po’ più in alto. Alla fine della lettura, tutti insieme, abbiamo controllato se le parole che erano state aggiunte nelle due fasi corrispondevano tra di loro e se erano state scritte correttamente. Poi ho fatto rileggere il brano a turno, commentando i punti più difficili, invitando gli alunni ad esaminarli attentamente e, nell’attesa di eseguire il dettato, di consultare anche la tabella dei poligrammi.

 

________________________________

 

 

1 AA.VV. Schede didattiche 1° livello, Ellemme, IARD, Milano,1995.

       

          

             Il dettato, quindi, l’ho fatto eseguire su un foglio. Al termine, ho fatto effettuare, l’autocorrezione e la caccia all’errore. Poi, ad un mio primo controllo, per confermare agli scolari gli errori da loro visti e per far osservare loro quelli non visti (e per i fini didattici già descritti altrove), è seguito il controllo definitivo a casa.

            Il voto medio ottenuto dai dodici alunni di un corso è stato di: 3,62, tra discreto e sufficiente quindi.

           La media ottenuta in un’altra città da un gruppo della stessa consistenza è stata pure di: 3,7 , quindi non troppo distante da quella del gruppo precedente.

           Per l’assegnazione dei voti ho dato il 4 (sufficiente) per il 50% (quattro) di soluzioni giuste, il 3 (discreto) per il 68%… e così via.

            Ecco qui di seguito un’altra verifica assegnata al livello superiore composto da alunni di 3., 4. e 5. Anche in questo caso si  tratta di un brano con spazi vuoti da integrare.

 

 

 

 

COMPLETAMENTO DI UN TESTO 

             

                                                                        SPEDISCO una lettera a...

 

 


          

             Nella parte inferiore del foglio, oltre al facsimile di una busta, ho inserito le parole necessarie all’integrazione del testo, eccettuate alcune (nome della città, della regione o del paese, del mittente, del destinatario, ecc.). Questo l’ho fatto, per motivare maggiormente gli alunni per lo svolgimento del compito. Dato che, potendo immaginare il/la destinatario/a, il compito risulta più realistico. Devo aggiungere, comunque, che, tra le composizioni e le verifiche che assegno, la redazione di una lettera è quella che viene svolta con maggior piacere.

             Ecco la parte inferiore del foglio!

 

Inserisci le seguenti lettere o parole!

 

una, o, o, o, io, la, o, a/in, a, sulla, il, miei, dai, al, il, vado, in, a, i, dal, venerdì.

 

 

 

 

 

 

 

        Tra gli obiettivi da raggiungere con questo compito, in primo piano sta certamente il corretto uso dei verbi, degli articoli, delle preposizioni, degli accenti… Si considerino qui i nomi della settimana, scritti, spesso, senza accento. Ma anche e, soprattutto, si pensi al diverso uso in italiano e in tedesco delle preposizioni con nomi geografici.

        Un’altra meta da raggiungere, oltre, s’intende alla verifica delle competenze acquisite, è stata anche quella di abituare gli alunni ad indirizzare correttamente una busta. E questo, credo, che sia piuttosto importante, anche ai tempi delle e-mail e dei messaggini. Anzi!

       Per ciò che riguarda lo svolgimento delle varie fasi: innanzi tutto ho posto delle domande del tipo: “Avete scritto qualche invito per il vostro compleanno… una cartolina ai nonni, agli amici?”… In genere ho ricevuto risposte  positive.  Poi  ho  mostrato  il  documento  elaborato  con  Word  ed      alcuni   ne  hanno riconosciuto  la  provenienza, e specie per questi è scattata la molla dell’interesse che ha coinvolto anche altri compagni.

Poi ho distribuito i fogli ricordando di riempirli con le solite modalità. Quindi, ci sono state le stesse fasi successive: lettura, osservazione dei punti più caldi, dettato, autocorrezione, caccia all’errore, sommaria verifica, ecc.

              Per ciò che riguarda i risultati devo dire che anche in un primo gruppo esaminato il livello è stato un po’ basso: 3,4. In ogni caso si tratta di un voto globale che abbraccia tutte le fasi dello svolgimento del compito. Per la scala dell’assegnazione del voto, ho dato, come sempre, il 4 (sufficiente) per il 50% di soluzioni giuste (12 in questo caso).

           Riguardo ai risultati ottenuti in un altro gruppo di alunni, possiamo osservare una anche qui una media di 3,6 Quindi un risultato ulteriormente inferiore, che non si discosta però di tanto da quelli già riscontrati nelle precedenti verifiche.

           Per concludere infine questo capitolo sulle verifiche assegnate nel livello primario, unisco una griglia da me rielaborata e assegnata nell’anno scolastico 1999/2000 (giugno 2000)  ad un gruppo misto di alunni di 3., 4., 5., e 6. classe, con competenze linguistiche non troppo diverse tra loro. Per comodità lo inserisco a questo punto.

           Tra gli obiettivi da raggiungere, diversificati, chiaramente a seconda dell’età e della competenza di ognuno: comprensione di un testo, osservazione dell’uso dell’imperfetto e del passato prossimo (con accenno al passato remoto, presente, del resto nel testo originario), frasi passive, ecc.

           Di seguito il procedimento da me seguito: Una volta distribuito il testo agli alunni che partecipavano alla prova ho spiegato le modalità da seguire e mi sono limitato ad effettuare una lettura, invitando gli allievi a leggere con me in modo silenzioso.  Ho dato un’ora di tempo compresi 10 minuti per l’autocorrezione con fogli appositamente preparati. Poi c’è stato il mio controllo, la rilettura del brano e i commenti (forme verbali). 

           In una lezione successiva, con i più competenti, ho effettuato altri esercizi (non più il protagonista che racconta, ma una terza persona, con tutte le trasformazioni inerenti: forme verbali, possessivi, ecc.). Ecco, qui di seguito, il testo.

       

 

Comprensione di un testo

      

A

B

C

D

E

F

G

Florian

ombrello

Roberto

mamma

papà

protagonista

acqua

 

 

 

 

 

 

 

 

Bagnato ... come un pulcino

 

 

 

 


 

 

 

       L’altro ieri pioveva a dirotto; il papà doveva tornare dal lavoro e non aveva l’ombrello. La mamma ha chiamato Roberto, che era in vacanza, e gli ha chiesto il favore di portare l’ombrello al papà.

       Mio fratello Roberto era sotto il porticato con i suoi amici Mario e Florian e tutti e tre si divertivano a giocare con l’acqua piovana che gocciolava dalla grondaia e non è andato via subito.

       Allora, sapete che ho fatto io? Ho preso l’ombrello, che era più grande di me, e sono andato al negozio del papà. L’acqua veniva giù a catinelle, ma io non ci ho pensato su un momento: mi sono messo a correre trascinando l’ombrello, anzi l’ombrellone.

       Appena il papà mi ha visto da lontano, mi è corso incontro e mi ha preso in braccio. Poi ha aperto l’ombrello e mi ha riportato a casa tendendomi stretto e baciandomi ogni momento.

       A casa, la mamma ha dovuto cambiarmi: calze, scarpe, pantaloncini, tutto. Ero bagnato come un pulcino; molto di più di mio fratello, che si è anche preso una bella sgridata!

 

Leggi attentamente il racconto e inserisci nelle caselle orizzontali (da A a G) i numeri delle caselle verticali (da 1 a 6) con le descrizioni corrispondenti alle persone o alle cose!

Chi era senza ombrello?

 

Chi doveva andare dal papà?

 

ƒ

Cosa ha portato il protagonista al papà?

 

Chi è stato baciato dal papà?

 

Da chi è stato rivestito il protagonista?

 

Cosa cadeva giù con forza?

 

 

 

 

 

 

 

 

           Questa verifica è andata piuttosto bene: 2 (buono) specie se ne confrontano i risultati con quelli delle prove appena presentate.

           Bisogna però osservare che, in ogni caso, non abbiamo a che fare con gli stessi alunni che, comunque, i risultati ottenuti non sono stati sempre concordanti con le conoscenze pregresse dei discenti. Devo pure aggiungere che gli scolari sapevano che stavano svolgendo un test al di fuori dei compiti previsti, e che quindi per loro non sarebbe cambiato molto nella valutazione annuale. In effetti, osservandoli durante l’esecuzione, ho visto che mancava l’espressione ansiosa con la quale alcuni di loro, generalmente, affrontano le prove.

           Come già detto, insegno nelle stesse città da più di vent’anni e, in molti casi, rivedo nei miei scolari attuali le espressioni, i modi di fare, le carenze, da me riscontrate tanti anni fa nei loro genitori. Anche perché molti di loro hanno seguito con me il corso di recupero serale della licenza di III media.

           Qui sotto riporto, per comodità di consultazione, la griglia di valutazione, anche per collegare meglio il voto numerico alla formulazione del giudizio. Da come si può constatare, per il 50% di soluzioni giuste (3 in questo caso) ho assegnato il 4 (sufficiente), per il 68% il 3 (discreto)… e così di seguito. 

 

TABELLA DI VALUTAZIONE VIGENTE IN BAVIERA

0

  errori

100 %

voto

1

sehr gut

ottimo

1

errori

84 %:

voto

2

gut

buono

2

errori

68 %

voto

3

befriedigend

discreto

3

errori

50 %

voto

4

ausreichend

sufficiente

4

errori

33 %

voto

5

mangelhaft

insufficiente

5

errori

17 %

voto

6

ungenügend

più che insufficiente

 

            Questa griglia è analoga a quella che uso da decenni presso il Politecnico di Kempten, (cfr.: documenti sull’insegnamento al politecnico). Ed è anche chiara l'influenza dei voti situati ai due estremi della scala della valutazione sulla media. Tra i soggetti testati, inoltre, si trovavano anche degli scolari che avevano frequentato una o più classi in Italia. Il risultato positivo di alcuni alunni con competenze più modeste può essere stato frutto di fortuna. Tengo anche a precisare che le valutazioni sulle competenze degli alunni vanno anche rapportati al livello del loro gruppo di apprendimento.

 

 

 

Test somministrati nel livello secondario 1 negli ultimi anni e relativi risultati

 

            Ora desidero presentare due verifiche assegnate negli ultimi tempi nei due livelli di apprendimento superiore in due delle città in cui ho insegnato per quasi tre decenni.

Iniziamo intanto con un test di ortografia e di integrazione somministrato al 4. gruppo, e da me elaborato selezionando parecchio materiale tra le molte schede in commercio, per adattarlo ai bisogni dei miei allievi. Con l’assegnazione di questo compito ho potuto verificare così l’abilità linguistica acquisita dal quarto gruppo di apprendimento per quanto concerne la discriminazione tra ai e hai, l’anno e l’hanno, il corretto uso di digrammi e trigrammi, l’impiego dei pronomi personali combinati: me la, l’utilizzo delle preposizioni semplici e articolate, dei verbi servili, degli irregolari…

            Ho somministrato questa verifica a due gruppi di alunni di 6. e di 7 classe. Per l’assegnazione del test ho seguito il solito procedimento: ho introdotto il tema integrazione con brevi esercizi, invitando gli alunni a svolgere i compiti preparatori in coppia, in modo che i più esperti potessero fornire esempi concreti ai meno competenti. Poi ho distribuito le verifiche agli alunni, invitandoli da quel momento a lavorare da soli. Qui di seguito unisco una parte della scheda proposta:

 

 

 
ESERCIZI DI ORTOGRAFIA E DI INTEGRAZIONE

 

 

 

 

 

Completa gli spazi vuoti scegliendo tra: 

 

ai, hai, anno, hanno, a, ha, se, sé, lo, l’ho, me la, me l’ha, e, è, l’anno, l’hanno, li, gli, n, gn, v, f, s, sc, m, n, scie, sce, q, qq, cq, c, cc, cch, ch,  l’, alla, i, dell’, in, devi, delle, mangiato, raccolto, la, lo, ho, detto, comprata, al.

 

 

1.      ……… matita che mi ……… regalato ……… rott……!”.

2.      ……… spazzolino da denti ……….… comprato in farmacia.

3.      ……… ricevuto in regalo un televisore ……… colori.

4. "Loro ................ preso .........autobus in orario?".   "Sì .................. preso!".

5.      …… mia bicicletta ……una ruota sgonfia. Tu ……… la pompa per gonfiarla?”.

6.      (Dovere) ………… iscriverti se vuoi partecipare alla gara!”. “…… farò domani”.

7.      ……… alunni non …………..… ascoltato la lezione e quindi non …………… capita.

8.      “Che bella radiolina! ………..   ……..… puoi prestare?”. 

9.       Il momento più bello ……… anno ……… l’inizio ………vacanze estiv.…; i miei genitori mi …….…… promesso che andremo ………vacanza ………  Parigi.

10.  La  zia  Enza  mi ……… (dire) ………..… che  la  torta  per  il  mio  compleanno ………… già (comprare) ……………..…. .

11.  Il libro che ti ……… regalato l’anno scorso ti ……… piaciuto?

12.  ……… detto ………… miei compagni di venire ……… casa mia.

13.  L’oio si ottiene dalle oive.

14.  Ho (mangiare) …………..…due biste………e con contorno di zu………ine.

15.  Durante le acanze ……… fatto un lungo iaggio divertente, ma aticoso.

16.  Una bi………a stri………ia sotto la ……iepe.

17.  Si .…ente un leggero fru………io tra le fo………e secche.

18.  Ho (raccogliere) ……………… in mo….ta….a una gran qua.tità di la ….poni.

19.  Nel film di fanta…….…nza c’era una ………na emozionante.

20.    I ladri hanno messo a so………uadro l’appartamento. 

 

               La media delle valutazioni ottenuta, per il primo gruppo si è attestata sul 3,5 (tra discreto e sufficiente quindi). Quella ottenuta  nel secondo gruppo esaminato è stata del 3,7 (tra discreto e sufficiente quindi). In ogni caso bisogna dire che si ha a che fare con un esercizio  piuttosto   complesso   trattandosi   del    corretto  inserimento  di  ben 60 integrazioni, anche se esse vengono suggerite in ordine casuale all’inizio del compito. Una verifica che avrei potuto assegnare al livello superiore. Assegnandola però al livello inferiore, sia io, sia i miei alunni, abbiamo avuto la possibilità di riprendere e di approfondire i punti risultati più difficili , successivamente, nel livello superiore. Ho assegnato il 4 per il 50% di soluzioni giuste (30 in questo caso), per il 68% il 3… e così di seguito.

           È chiaro che, se si confronta l’esito di queste valutazioni con i valori intermedi e con quelli generali della tabella presente nelle statistiche del mio Studio: INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO IN BAVIERA (pag. 7), la presente media, unitamente  a  quelle  riscontrate  per  le precedenti verifiche nei livelli inferiori, risulta un po’ bassa. Bisogna però tener presente che nell’appena citata tabella è visibile la valutazione media globale di tutti gli alunni nel corso di due decenni. Le medie delle valutazioni delle verifiche, che precedono e che seguono, si riferiscono invece soltanto ai voti riportati dagli alunni esaminati nei vari compiti presentati.

            Ma passiamo adesso all’esercizio assegnato al 5. gruppo. A questo proposito devo premettere che, trattandosi di un testo da integrare riguardante Marconi e quindi un brano di cultura generale, all’inizio della lezione ho presentato il tema a tutti gli alunni presenti.

            L’argomento l’ho introdotto chiedendo quanti telefonini ci fossero in classe. All’inizio ne sono usciti fuori due (oltre al mio), poi quando ho assicurato che non era mia intenzione ritirali ma che si trattava di un esercizio, ne sono spuntati fuori altri tre. Ho invitato allora i ragazzi a presentarci i loro gioielli e, soprattutto, a dimostrarci il loro funzionamento: invio di messaggini con immagini, ecc. Dopo aver ottenuto così l’attenzione degli alunni, ho provato a porre delle domande su: radio, televisione, telefono, internet, ricezione satellitare… e devo dire di aver ricevuto alcune risposte abbastanza precise.

           Ho mostrato allora alcuni documenti cartacei con notizie su Marconi, i suoi esperimenti, la radio e ho chiesto chi fosse. Ho ricevuto alcune risposte affermative da parte  di  alunni  più  competenti.  A queste  risposte  ho  fatto seguire  qualche   altra   spiegazione   e   in  una  delle  scuole,  disponendo   di   un  computer   in  classe,     ho mostrato materiale  supplementare  su  CD-Rom  e  altro  scaricato  da  Internet.  Quindi  ho distribuito il compito agli alunni del quinto gruppo, 1 invitandoli a riempire gli spazi vuoti con le proposte indicate nella lista presente nello stesso foglio.

           Da come si può notare, nel compito sono presenti diverse forme verbali, preposizioni, desinenze, articoli da integrare. Per le forme verbali ho scelto soluzioni facilitate, inserendo quasi sempre l’infinito del verbo nel punto da integrare. Questo, l’ho fatto specialmente per le forme al passato remoto. Per le desinenze, articoli e preposizioni, invece, non ho intercalato nessun suggerimento.  Come scala di valutazione, essendo le integrazioni da effettuare circa quaranta, ho assegnato 4 (sufficiente) per il 50% (20) di soluzioni giuste, in analogia alle valutazioni date nelle altre verifiche. 

           Nella pagina seguente il compito di integrazione opportunamente rielaborato e riformattato:

____________________ 

 

 

 

 

 1 Normalmente e durante le lezioni e durante le verifiche, mi ritrovo davanti alunni di due o tre livelli di apprendimento. 

 

 

 

GRANDI ITALIANI

GUGLIELMO MARCONI

 

 

Oggi ogn….. casa è provvista di apparecchi radio …… di televisori, computer, internet, ecc. ……. ci portano suoni ed immagini da tutto il mondo e ……….. spazio.

Ma come siamo arrivati ….….. tutt.… queste possibilità che oggi ...… progresso della tecnica ci (consentire)  …………..….. e ………...….  quali, ormai, quasi non badiamo più?

Più di cento anni fa, …….….. 1885, un giovane studioso, ….………….…….… ………………….., che si ……… ritirato in una sua villa di Pontecchio, per compiervi indisturbato …….. suoi esperimenti, riuscì ……… trasmettere a distanza ……….. segnali.

Il telefono e ……. telegrafo erano già stati inventati. Marconi però non voleva servirsi di ………….. per le sue …………………… A questo scopo voleva utilizzare delle onde che si propagano nello spazio e di cui aveva sentito parlare: le onde hertziane. 

Una mattina d’estate finalmente era tutto pronto: l’antenna, le pile elettri………, l’oscillatore di Righi. Marconi chiamò allora un suo contadino e gli chiese di seguirlo. Questi prese il suo fucile e il giovan…… scienziato …….…. …………. apparecchio. Davanti alla villa (sorgere) …………… ……. collina ed essi (andare) ………………..…..  ad appostarsi proprio dietro di essa.

Marconi allora affidò la sua cassettina ……… contadino e gli (dire) ……….…..: “ Io adesso torno …..…… villa, se fra poco sentirai un “toc” , “toc”,(sparare) …….….. un colpo di fucile”. 

Il povero contadino rimase davanti all’apparecchio tutto preso dall’importante insolita funzione. Marconi (tornare) …………… alla villa ……..… …….. fiato in gola. Quando arrivò, (azionare) …………..…… con il cuore che gli batteva forte il pulsante del suo apparecchio. Nel silenzio ……..… mattino udì distintamente un ……….…..  di fucile.

In ……….…. momento, a Pontecchio, non lontano da Bologna, nasceva il telegrafo ………….. fili.

A questo primo collegamento ne seguirono altri ben più impegnativi effettuati da lui e da tanti altri …………….….. Basti pensare adesso, alle imprese aerospaziali e ai comandi che vengono inviati da ………..….. Alle immagini e ai suoni che ci giungono dallo spazio, alle trasmissioni intercontinentali, ai collegamenti internet, ai telefonini.

Guglielmo Marconi nacque a Bologna nel 1874 e morì a Roma nel 1937 mentre compiva degli studi sulle ……………….… televisive.

 

Inserisci negli spazi vuoti: 

consente, alle, i, il, e, che, e, dallo, a, dei, nel, Marconi, era, i, a, Guglielmo, trasmissioni, il, fili, che, suo, il, una, sorgeva, andarono, e, spara, al, alla, disse, colpo, del, tornò, il, con, azionò, senza, quel, trasmissioni, scienziati, terra.

 

 

          La media delle valutazioni ottenute dai due gruppi esaminati è stata in ambedue i casi soddisfacente: 2,4  e 2,5 (quindi tra buono e discreto).

          A proposito di questa verifica devo aggiungere infine che, in una lezione successiva, ho ripreso il tema Marconi e, partendo dalle integrazioni apportate al foglio, ho approfittato per somministrare a tutto il gruppo del livello secondario presente in classe degli esercizi di manipolazione di testo: trasformazione dei tempi verbali dal passato remoto al passato prossimo e al presente, riflessione sull’uso delle preposizioni con osservazioni delle forme ed esercizi svolti in altre lezioni.

 

 

Conclusione

 

             Per completare questa parte dedicata ai temi, compiti e verifiche riguardanti l’insegnamento dell'italiano nella scuola dell’obbligo, desidero ricordare ancora una volta che molti degli esercizi da me proposti, oltre, s’intende, a cercar di far migliorare la competenza linguistica generale degli alunni, tendono a far superare loro anche le interferenze negative generate dal tedesco. Interferenze, veri punti dolenti, che emergono spesso nelle relazioni orali e scritte dei miei scolari. Ma anche alle difficoltà legate all’uso delle forme verbali al passato, del periodo ipotetico, ecc.     

            Tutto questo perché, dei miei attuali alunni pochissimi sono nati in Italia e il una buona percentuale proviene da coppie miste. Per il resto si tratta di scolari, spesso, di terza generazione e anche per coloro che sono nati in Italia, di scolari che, comunque, si trovano in Baviera fin da piccoli. Quindi con una pronunciata dominanza del tedesco sull’italiano.

            Situazione, in fondo, non tanto diversa da quando, nell’anno 1979/80 entrai nel servizio scolastico in Svevia e mi ritrovai dinanzi i genitori, gli zii (i nonni, nei corsi serali) dei miei attuali alunni… Sia allora che adesso, nell’elaborazione e nell’assegnazione dei miei compiti, ho dovuto preoccuparmi di realizzare strategie atte innanzi tutto a rendere il più possibile interessante, motivante ed appetibile la lingua italiana a questi discenti.

             Strategie atte a far superare loro, non solo le difficoltà prodotte dalle interferenze negative a motivo dalla dominanza dalla lingua di Goethe su quella nostra, ma anche da quelle, per nulla da sottovalutare, causate dai diversi modi di concepire e di gestire le relazioni interpersonali nelle nostre due culture (cfr. il mio già citato Studio: INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO IN BAVIERA pgg. 49-52 e il link del mio sito dedicato al mio insegnamento negli ultimi decenni per conto del Kultusministerium).