Gentili Connazionali,

Alti rappresentanti delle Forze Armate,

Gentili Autorità civili e militari,

Rappresentati delle associazioni,

Gentili membri del Com.It.Es,

volontari che ogni giorno danno segno di presenza di questa Comunità su questo territorio,

 

Oggi celebriamo insieme la giornata dell’Unità nazionale e delle forze Armate.

Oggi celebriamo la consapevolezza e la memoria.


 

La consapevolezza che la grandezza di un Paese si misuri nella sua capacità di essere unito, soprattutto nelle difficoltà; unito e capace di tenere insieme, pacificamente, tutte le proprie minoranze; unito e ancora capace di accogliere; unito e pronto al servizio. Unito e pacifico.


 

Come una famiglia è grande quando nessuno dei propri figli rimane indietro, allo stesso modo un Paese è grande se trova il modo di tenere uniti tutti i propri concittadini, indipendentemente dalla condizione di ciascuno.


 

Un Paese è grande quando solidarietà e coesione sociale sono un valore profondamente radicato, talmente radicato nelle stesse Istituzioni, da non abbandonare alla forza del singolo volontariato i doveri del Paese in quanto tale.


 

Non possiamo non ricordarlo con particolare forza proprio oggi, all’indomani dall’ennesima devastante scossa di terremoto e dell’ennesimo orrore in quel braccio di Mediterraneo che lambisce le coste più meridionali del nostro Paese. Decine di migliaia di sfollati e migliaia di naufraghi, il corpicino di un neonato annegato davanti agli occhi impotenti della propria madre, sono emergenze e orrori ai quali non possiamo abituarci, diventare indifferenti.


 

Orrori che non possiamo chiamare tragedie, perché di fronte ad una tragedia ci sentiamo vittime e non possiamo che piangere ma di fronte ad un orrore l’indifferenza rischia di renderci complici.


 

Oggi desidero appellarmi alla capacità di vigilanza di ciascuno di noi, alla capacità di assunzione di responsabilità per spezzare il muro di indifferenza anche di fronte alle apparentemente involontarie operazioni di cessione della responsabilità all’interlocutore successivo.


 

Noi questo non possiamo accettarlo e non vogliamo accettarlo, sia che si parli di prevenzione antisismica, di ricostruzione, di recupero della vitalità di un territorio ma anche quando si parla di Europa della pace e dell’accoglienza:

Europa che sa accogliere ma anche Europa che, avendo imparato dagli errori e dagli orrori delle guerre vissute in casa, sappia contribuire alla pacificazione e alla sopravvivenza dignitosa nei territori dai quali milioni di esseri umani oggi fuggono.


 

In questa Italia, in questa Europa, non devono esistere minoranze, di nessuna natura, alle quali vengano negate la dignità e la parola, l’autenticità della riflessione.


 

Non sono accettabili atti di violenza di nessun genere per imporre un’idea o anche solo una parola.


 

Non è accettabile che servitori dello stato si ritrovino feriti e offesi in città che dovrebbero ritenersi pacifiche, nel cuore del nostro Paese.


 

Oggi il nostro Paese, come qualunque Paese civile e democratico, non chiede esercizio di autorità ma esempio di autorevolezza da parte delle Istituzioni.


 

La stessa autorevolezza con la quale le forze armate esercitano il proprio ruolo di custodia della pace; e con esse tutti i corpi dello Stato, anche se non direttamente riconducibili alle prime ma comunque preposti alla difesa e al sostegno al territorio e ai cittadini: ad esempio la protezione civile e i vigili del fuoco, corpi spesso volontari ed il cui impegno non viene riconosciuto tra le professioni logoranti, nonostante elevato rischio di prolungata esposizione a sostanze tossiche e circostanze di ogni natura.


 

Si tratta di eroi quotidiani di guerre combattute giorno per giorno davanti alla porta di casa come sul fronte di una guerra in un altro Continente.


 

Oggi è il giorno della memoria del sacrificio di tanti giovani, tanti madri e padri, nonne e nonni strappati dalla guerra alle proprie famiglie. Solo celebrando giornate del ricordo e della memoria come oggi potremo spiegare ai nostri figli il valore della Pace che va costruita giorno per giorno partendo dall’interno delle nostre famiglie a partire dall’esempio dei genitori e dal rispetto della vita umana in ogni propria forma.


 

Buona festa dell’Unità nazionale, buona festa della memoria, che sia festa del futuro della democrazia, buona festa della Pace!