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Notiziario della comunità italiana in Germania

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a cura della de.it.press

redazione: Tobia Bassanelli

webmaster: Antonio Caponegro

 

Monaco di Baviera.

Scarsa partecipazione alla Commemorazione dei Caduti 

Monaco, 6 Novembre 2016

Monaco di Baviera. Anche a causa del maltempo, che, addirittura, ci ha regalato la prima neve, piuttosto limitato il numero dei Connazionali, che lo scorso 6 Novembre - rispondendo all'invito del Consolato Generale d'Italia e  del Comites di Monaco di Baviera e – non da ultimo – ad alcuni avvisi postati in vari siti – hanno preso  parte alla Celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale, alla Festa delle Forze Armate e alla Commemorazione dei Caduti  nel cimitero militare Waldfriedhof di Monaco di Baviera. Cerimonie patrocinate da Onorcaduti del Ministero della Difesa.

Le celebrazioni hanno avuto inizio alle 10:00 con una S. Messa, officiata nella Camera Ardente del Cimitero dal Rettore della  Missione Cattolica Italiana di Monaco, P. Gabriele Parolin.    Significativa – come sempre –  la sua Omelia, nella quale, dopo aver ricordato  i caduti, ha parlato della nostra vita terrena e di quella che ci attende dopo la morte, come di un tutt'uno, di un completamento di questa nostra vita in questo mondo. "Dio è il Dio dei viventi, quindi non ci può essere la morte", ma il passaggio da questa nostra condizione attuale in una dimensione futura, eterna". Appropriate  le letture e così pure  i canti scelti (Tu sei la mia vita...), accompagnati dall'organista della Missione Lucio Benaglia. 

Subito dopo questa prima parte della Commemorazione, gli intervenuti, invitati dall'ex Alpino, Dr. Enrico A. Ricciardi, Responsabile Amministrativo del Consolato Generale – che ha coordinato i vari momenti delle celebrazioni –  si sono sistemati in cerchio davanti all'entrata della Cappella per ascoltare il  discorso del Console Generale d'Italia in Baviera,  Dr. Renato Cianfarani, cha ha presenziato alle cerimonie accompagnato dalla sua gentile Consorte, Dr.ssa Klevisser.  Nel suo breve e pregnante intervento il Diplomatico, dopo aver salutato e ringraziato le Autorità, i Rappresentanti delle Forze Armate, gli Enti, le Associazioni per il lavoro da loro svolto per il bene della  collettività e i  connazionali intervenuti per la loro presenza, malgrado le sfavorevoli condizioni atmosferiche,  ha ricordato l'importanza della celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale e della Festa delle Forze Armate e del  necessario ricordo dovuto ai Caduti che hanno sacrificato  la loro vita per la Patria.

Anche l'intervento della Dr.ssa Daniela Di Benedetto, Presidente del Comites Monaco, è stato più che eloquente. Dopo i saluti di rito alle autorità, rivolgendosi al Console Generale e Consorte, all'Amministrazione, ai Membri del Comites, alle autorità civili, religiose e militari, alle Associazioni, ai volontari che operano in favore dei Connazionali e a tutti i Connazionali presenti, ha ricordato le vittime dei conflitti e la generosità dimostrata dai  caduti. Non dimenticando, però, di parlare delle attuali emergenze come i recenti terremoti nell'Italia Centrale, o anche "dell'ennesimo orrore in quel braccio di Mediterraneo che lambisce le coste più meridionali del nostro Paese". E concludendo infine con: "Buona festa dell’Unità nazionale, buona festa della memoria, che sia festa del futuro della democrazia, buona festa della Pace!".

Subito dopo questi interventi i presenti – invitati dal Viceconsole Ricciardi e sotto un insistente nevischio – si sono avviati verso il Cippo, eretto nel settore del Cimitero Militare Italiano a ricordo dei nostri caduti e dove quattro dei presenti hanno deposto due corone, una da parte della Repubblica Italiana, l'altra da parte dell'Amministrazione Comunale della città di Monaco. Quindi ci sono stati: un momento di silenzio, uno scatto sull'attenti e un saluto ai Caduti. Poi, dopo alcune foto ricordo, gli intervenuti hanno ripreso la strada di ritorno, verso le loro abitazioni, situate in città o nei dintorni, ma anche in località piuttosto distanti, con l'augurio e la ferma volontà di ritrovarsi anche il prossimo anno, non scoraggiandosi per le pessime condizioni atmosferiche di quest'inizio d'inverno del 2016, sperando di trovare nel 2017 un tempo più propizio, come, appunto, nel Novembre del 2015.  Fernando A. Grasso