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a cura della de.it.press

redazione: Tobia Bassanelli

webmaster: Antonio Caponegro

 

1 novembre al cimitero militare di  Waldfriedhof di Monaco di Baviera: tenuta la commemorazione dei caduti

 

Alcune centinaia i Connazionali, che lo scorso 1 Novembre - rispondendo all'invito del Consolato Generale d'Italia  e del Comitato degli Italiani all'Estero di Monaco di Baviera - hanno preso parte alla Commemorazione di tutti i Santi, dei Caduti e di tutti i Defunti e  alla Celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate nel cimitero militare di  Waldfriedhof di Monaco di Baviera.

Tanto è vero che molti di loro, durante la S. Messa, officiata da Mons. Gabriele Parolin e da Padre Vincenzo Armotti della Missione Cattolica Italiana di Monaco sono dovuti rimanere sul piazzale antistante alla Camera Ardente del Cimitero. Alle 11.30, però, subito dopo questa prima coinvolgente parte della cerimonia, anche per la commovente Omelia di P. Parolin e dei suggestivi canti diretti dall'organista della Missione Lucio Benaglia  ed eseguiti dal Coro italo-tedesco di Unterhaching e da vari musicisti, lo spazio non è più mancato nel  settore del Cimitero Militare Italiano. 

Il verdissimo prato e lo splendido sole autunnale hanno fatto, poi, il resto, riscaldando, ancora di più, i cuori dei presenti, che si sono posti quindi in semicerchio per partecipare alla seconda parte della cerimonia, che si è svolta davanti al Cippo eretto a ricordo dei nostri caduti.

Toccante il discorso del Viceconsole del Consolato Generale d'Italia in Baviera,  Dr. Enrico Alfonso  Ricciardi, che, dopo aver formulato i saluti alle autorità e ai  connazionali presenti da parte del Console Generale Dr. Filippo Scammacca del Murgo e dell'Agnone, assente per altri improrogabili impegni,  ha ricordato l'importanza della celebrazione della Giornata dell'Unità Nazionale e della Festa delle Forze Armate e del necessario omaggio dovuto ai nostri militari che hanno sacrificato  la loro vita per la nostra Patria e per il bene comune. Non dimenticando di parlare delle migliaia di nostri soldati che - tra gravi rischi - continuano ad adoperarsi per il ristabilimento della pace nel mondo, spesso  a costo della propria vita e non mancando di aggiungere un significativo detto latino e un commovente episodio di guerra, strettamente legato alla sua famiglia.

Anche l'intervento dell'Ing. Claudio Cumani, attuale Presidente del locale Comites,  è stato più che eloquente. Dopo i saluti di rito alle autorità, rivolgendosi ai militari presenti, in primis al Brigadier Generale Armando Fiorito de Falco, agli Ufficiali, Sottufficiali e a tutti i Connazionali, ha ricordato la generosità dei nostri caduti, sacrificatisi per la Patria e la capacità e professionalità dei nostri militari che, attualmente – rischiando la vita tutti i giorni –  assicurano la pace nel mondo.  

Parlando poi delle  elezioni per il rinnovo dei Comites, dopo aver elencato quanto compiuto dal Comitato in questi undici anni, si è detto molto amareggiato per l'esito della prima fase di questo appuntamento, che vede una sola lista di connazionali nella futura composizione del Comites di Monaco e così pure a Norimberga. Ha invitato però i presenti, che non l'avessero ancora fatto, di iscriversi, comunque, nella lista AIRE per acquisire il diritto di voto (vedi: Messaggio di questi giorni dell'Ambasciatore P. Benassi); anche perché ([sic]) in occasione di future elezioni, soltanto i connazionali che avranno fatto questa opzione potrebbero ricevere il plico elettorale ... 

Come in altre numerose occasioni, Cumani, ha invitato inoltre le forze giovani a farsi avanti generosamente, ricordando ai presenti di sostenere i figli durante l'intero iter di formazione, imprescindibile presupposto per un futuro migliore. E invitando tutti a prendere parte più attivamente alla costruzione della casa comune, in Italia e all'estero.

Infine, dopo la Benedizione invocata per tutti ed impartita da Mons. G. Parolin   e l'esecuzione del Silenzio (vedi: video in cima all'articolo e in una delle ultime foto), sono state deposte le Corone al Cippo. Al termine, dopo alcuni scambi di ricordi e di notizie tra gli intervenuti e alcune foto ricordo, abbiamo lasciato questo luogo pieno di memorie... e molti ci siamo riproposti di ritornarci l'anno prossimo. Fernando A. Grasso, de.it.press 4