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C'č
una foto sopra il piano che
io guardo col cuore in mano; la guardo da tanti, tanti anni: ci
si vede lo splendore, quegli
occhioni, che batticuore. Che bella che era la mia mamma! Mamma, ma chissā quanti t'han sognato, bravo lui che t'ha rubato bravo
il mio papā. Mamma, ma chissā quanti t'han filato! Viva lui che t'ha pigliato, evviva
il mio papā. La mia mamma sorride piano e ha qualcosa d'un po' lontano: qualcosa
di perso e dolce insieme. E poi mi dice: "Sarō cambiata, ma
almeno ci sono stata!". Che
bella che č ancora la mia mamma! Mamma, ma chissā quanti t'han sognato, bravo lui che t'ha rubato bravo
il mio papā! Uau, mamma, chissā quanti t'han filato! Viva lui che t'ha pigliato evviva
il mio papā...
Paolo Limiti |
