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Sent: Thursday, December 28, 2023 1:09 AM

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Caro Fernando, ho provato a fare una traduzione purtroppo è un po' lungoa.

 

La noce magica


 

Quando quella la mattina i bambini asaltano assaltarono / presero d'assalto nell'edificio scolastico, hanno esulato esultarono / tripudiarono. In classe, accanto al tavolo dell'insegnante c'era un grande cesto rotondo. Era ripieno con di: mandarini, noci e pan di zenzero. Gli scolari guardavano / osservavano stupiti il cesto da sinistra, da destra, da davanti, da dietro. Poi lo allontanaraono un po' dal tavolo. Hanno dato E diedero / dettero un'occhiata più da vicino ai mandarini, alle mele, alle noci e al pan di zenzero. Che Quale / qual era il pan di zenzero più bello? Che Quale / qual era la noce più grande? Un bambino presa prese in mano una noce in mano. Poi un altro bambino tirava tirò il cesto verso di . Le noci risuonavano toccandosi a vicenda. Un altro ragazzo diede / dette un calcio al cesto.

In quel momento gli scolari sentirono i passi della maestra sulla / nella tromba delle scale. Essa / lei  faceva / saliva le scale gli scalini / i gradini  sempre due allea volta, si sentiva dai suoi passi ed era un segno che era di buon umore. Ma (lei) quel giorno rimase immobile sulla soglia. Guardò / osservò sul il cestino che ora stava davanti ai banchi. Sparsi accanto ad esso c'erano: mele, pan di zenzero e noci. L'insegnante guardò una noce che rotolava sul pavimento, guardò il mandarino che un bambino teneva in mano e un pan di zenzero rotto. Lei non ha detto disse una parola / non proferì parola. I bambini rimettono rimisero velocemente tutto nel cestino. Viderano videro che l'insegnante era impallidita. Non ha nemmeno detto Non disse nemmeno: "Buon giorno" oggi quel giorno. Anche i bambini tacevano e  Si sono insinuati E si sistemarono ai loro posti. Guardarono Guardavano il pavimento, poi il coperchio dei banchi lo scrittoio del proprio banco. Poi l'insegnante ha detto: disse / annunciò: "San Nicolo San Nicola vi ha portato un cestino - e voi non avete potuto potete aspettare un minuto. Tutti hanno avete avuto paura di non ottenere nulla!". La voce dell'insegnante / della maestra non era severa o forte adirata / alterata. Ma era molto triste, e per i bambini questo era molto peggiore che essere fosse rumerosa adirata o severa. Quella era la cosa peggiore che potesse succedere. Quando l'insegnante era triste, e sembrava che il momento successivo stesse che da un momento all'altro si mettesse a per piangere. Ma una maestra e piangere, ecco ciò di cui avevano paura tutti i bambini. Per fortuna, la voce della maestra tornò presto più ferma, perfino un po' severa e disse: "C'e un rotolo di carta in mezzo alle noci, al pan di zenzero e ai mandarini. Certamente una lettera di San Nicola. Chi vuole leggerloa?". Nessuno voleva farlo. Adesso tutti erano molto spaventati, quindi l'insegnante stessa ha aprì il nastro rosso che era avvolto attorno al rotolo di carta. In realtà / infatti era una lettera di San Nicola, che aveva Ha scritto: "La cosa migliore che vi mando / dono è la noce di magica. Essa è in cima al cestino, strettoa tra / fra tre mandarini, e sotto c'e c'è il pan di zenzero con il cuore di zucchero bianco. La noce di magia magica può puo fare magie. Rende felici tutti coloro che lo la regalano". All'improvviso nessuno dei bambini guardò / guardava più il proprio banco / scrittoio. Tutti fissavano il cestino in cui tutto era in disordine. Tra tuttie le cose il pan di zenzero con il cuore di zucchero bianco era rotto. Quando Mentre l'insegnante lesse leggeva la storia di San Nicola che aiutò / aveva aiutato tanti anni fa  tre povere ragazze, nessun bambino ascoltò ascoltava. Tutti continuavano a fissare il grande cesto rotondo e le cose che giacevano accanto ad esso. E tutti pensavano la stessa cosa: "Qual è la noce magica? Come si può riconoscerla?". Poi l'insegnante diede / dette ha dato una noce a ogni bambino. E tutti i bambini subito afferrarono strinsero la propria tra la loro noce con tra le mani. Strinsero le mani così forte che le noci scalderano le punte delle noci affondate penetrarono nei palmi delle loro mani. Una ragazza gli accostò la noce all'orecchio. Un ragazzo l'annusò e la prese di nuovo velocemente a coppa tra le mani. Ogni bambino pensava: "La mia noce è la noce / quella magica? A chi lo la darei / darò / potrei dare? Chi voglio rendere felice?".
Poi la ragazza / la scolara che era seduta da sola sulla banca sul banco in fondo e non diceva mai una parola si alzò all'improvviso di soprassalto. Iniziò a parlare Parlava semplicemente senza aver teso alzato per prima cosa la mano. , camminava a piccoli passi verso il tavolo della professoressa mentre parlava. Era chiaro, e la ragazza non aveva mai detto parlato così tanto prima perché era una bambina tranquilla, e, rivolgendosi all'insegnante disse: "Forse la mia noce è la noce magica. Forse. Ecco perché voglio dargli dare a Lei la mia noce. Voglio che siano Lei sia di nuovo felice". Tutti ascoltavano e guardavano con impazienza. Ma ora la pace la calma era finita. Tutti si precipitaraono avanti contemporaneamente. All'improvviso sul tavolo della maestra apparvero 24 noci. L'insegnante spostò con la mano di lato i suoi lunghi capelli di lato con la mano e tutti videro /  poterono / potevano osservare il suo viso. Sì, rideva. Ed è per questo che i bambini ridevano di nuovo. Tutti erano molto felici. "Ma quale è la noce magica?", chiese un bambino. "Qualsiasi noce può essere la noce magica!". disse / spiegò / rispose l'insegnante. "Ecco perché (io) restituisco una noce a ciascuno di voi. Solo quando la donerai donerete agli altri scoprirete / ti renderai vi renderete conto di chi aveva la noce magica!".
Il giorno dopo la maestra chiese: "Chi di voi aveva la noce magica?". "Io...io...io...", gridarano tutti insieme gli scolari. E ogni bambino ha raccontato raccontò di aver subito regalato subito la propria noce. Hanno parlato Raccontarono di come hanno avevano / avessero  reso felicei: un altro bambino, una mamma, una zia, un papà, o un nonno, e di come loro stessi sono fossero diventati lieti e felici. "Chissà, magari San Nicola ci ha regalato un sacco di noci magiche", disse la maestra, e continuò: "E se tuttie le noci continueranno a passare di mano in mano, se continueranno a essere regalate fino a Natale, forse a Natale la gente in tutta la città sarà felice". Allora la ragazza nel banco in fondo batteva iniziò a battere le mani e gli altri bambini applaudivano applaudirono felici ed emozionanti e emozionati / commossi.

 


 


Tanti saluti e a presto

I.
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Un faraonico e bel lavoro, cara Amica!

Da come hai potuto constatare l'uso dei tempi al passato (passato remoto  & Co.) sono molto ostici!

Consulta la seguente lista del passato remoto di alcuni verbi:

https://italiano-bello.com/wp-content/uploads/2021/05/ItalianoBello-50-verbi-al-passato-remoto.pdf

Fernando

A presto!