SOLUZIONE

PREPOSIZIONI SEMPLICI E ARTICOLATE

ANCHE CON APOSTROFO

il

lo

la

l’

i

gli

le

di

 del

 dello

 della

 dell’

dei

 degli

 delle

a

 al

 allo

 alla

 all’

 ai

 agli

 alle

da

 dal

 dallo

 dalla

 dall’

 dai

 dagli

 dalle

in

 nel

 nello

 nella

 nell’

 nei

 negli

 nelle

su

 sul

 sullo

 sulla

 sull’

 sui

 sugli

 sulle

con

 con il

 con lo

 con la

 con l’

 con i

 con gli

 con le

per

 per il

 per lo

 per la

 per l'

 per i

 per gli

 per le

tra / fra

 tra il

 tra lo

 tra la

 tra l'

 tra i

 tra gli

 tra le

 

USO DELLE PREPOSIZIONI SEMPLICI E ARTICOLATE

Per scegliere la corretta preposizione articolata bisogna sapere innanzi tutto quale articolo richiede la parola che segue e conoscere l'uso (1,  2) delle preposizioni: di, a, da, in, su, con, per, tra/fra...

Per esempio:

I libri sono nello scatolone (I libri sono in+lo scatolone); La fermata dell’autobus (La fermata di+l’ autobus); Francesca  passa  il  sale alle sue sorelle (Francesca passa il sale a+le sue sorelle);  I compiti degli scolari sono corretti  (I compiti di+gli scolari sono corretti);     La zia oggi va dallo psichiatra   (La zia oggi  va da+lo psichiatra);  Il borsone è sull’armadio (Il borsone è su+l’ armadio).

Però: A Filippo piace parlare  con gli stranieri; questo regalo è per la mamma. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Fra un'ora io parto per Monaco.

 

Inserire le preposizioni semplici e articolate mancanti:

a (x11), all' (x1), alla (x3), alle (x1), di (x11), del (x5), dello (x1), dell' (x2), dei (x3),

degli (x2), della (x2), delle (x2), da (x1), dal (x4), dall' (x1), dai (x3), dagli (x1),

dalle (x1), in (x11), nel (x3), nell' (x1), nella (x2), nelle (x1), per (x4), tra (x1)

 

BREVE STORIA DEI ROM ITALIANI

In Italia arrivarono probabilmente tra il XIV e XV secolo a più riprese seguendo principalmente due direzioni a partire dai Balcani. Un gruppo arrivò in Italia dal nord per via terra e un altro dal sud per via mare. Del gruppo proveniente dal nord sappiamo con certezza che arrivò a Bologna il 18 luglio 1422   poiché I'evento è riportato in un'anonima cronaca bolognese contenuta nella "Rerum Italicarum Scriptores" pubblicata dall'erudito Ludovico Antonio Muratori nel 1731. Questo gruppo era diretto a Roma in visita dal papa Martino V; ma la mancanza di documenti non dà modo di confermare se I'incontro sia avvenuto o meno.

 

Dell'altro gruppo si sa poco o nulla, ma si suppone che arrivò in Italia diverso tempo prima per via mare. Secondo alcuni studiosi (Miklosich già nel 1874) i Rom dell'Italia centro-meridionale appartengono a questo gruppo proveniente dalle coste albanesi e greche. Questa ipotesi può trovare fondamento per alcuni gruppi Rom del meridione come i calabresi e forse i pugliesi che non presentano nelle loro parlate termini tedeschi (sempre che non li abbiano dimenticati), ma non per i Rom abruzzesi i quali hanno nella loro parlata questi termini [...].

 

I Rom dell'Italia centro-meridionale rappresentano, quindi uno dei gruppi di  più antico insediamento, se non il più antico. Essi arrivarono quando in Italia, sotto I'influsso dei dominatori stranieri, si stavano formando le grandi Signorie che esigevano I'incremento dello spirito nazionalistico e I'allontanamento degli elementi che potevano turbare I'unità del popolo e intaccare la purezza della "razza". Ben presto all' incanto. alla curiosità e alla meraviglia verso questo popolo che lavorava il ferro e il rame, prediceva il futuro, allevava e commerciava cavalli, subentrarono il timore, il disprezzo e il rifiuto da parte della società circostante.

 

Dal 1493 (Ducato di Milano) seguendo I'esempio degli altri stati europei. cominciarono a essere emanati editti e bandi contro la Popolazione Rom, un popolo alla ricerca di una patria a cui offrire i prodotti dei propri mestieri e i servizi delle sue comunità. Anche lo Stato Pontificio emanò editti contro la Popolazione Rom. Nel 1570 il Papa Pio V, bisognoso di rematori per la flotta in preparazione della battaglia di Lepanto contro i Turchi, attraverso Paolo Giordano Orsini fece rastrellare nell'Agro Romano tutti i Rom abili e Ii condannò alle galere. Le donne disperate si precipitarono piangendo e urlando in città. San Filippo Neri fu commosso e, assieme a tre cappuccini, protestò presso il Papa per questa condanna di cui non si era accertata nessuna colpa. Pio V si adirò fortemente per I'intromissione.

 

La politica fascista verso i Rom in Italia fu, tuttavia, piuttosto tollerante, specie verso i Rom di antico insediamento che avevano cittadinanza italiana e regolare residenza.

Ma ancora oggi tutti i gruppi rom vivono in condizioni di emarginazione sociale e culturale, vittime di stereotipi negativi e di politiche assimilatrici. I Rom a tutte le persecuzioni subite durante il loro lungo viaggio verso occidente (dai Persiani, dai Bizantini, dai Turchi Ottomani, dagli  Europei) hanno reagito con atteggiamenti umili e apparentemente arrendevoli (vedasi la mendicità), ma che in realtà celano una fortissima resistenza. È grazie a questa intima forza che i Rom, oggi, continuano a esistere.